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Noi sappiamo che “il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna” (1Gv. 5,19-20)
Il Vangelo della Domenica
VANGELO DI DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Vangelo di Marco 13,24-32)
“In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre”.
Telebene, la Televisione Spirituale Cristiana
TELEBENE è l’'unica Televisione che opera senza fini di lucro, e senza alcun aiuto economico, ma solamente animata dallo spirito di servizio dei suoi collaboratori che gratuitamente hanno ricevuto e gratuitamente sono chiamati a dare.
TELEBENE, LA TELEVISIONE SPIRITUALE CRISTIANA: INIZIA UNA NUOVA STAGIONE TELEVISIVA: 2024/2025.
Ogni anno, TELEBENE realizza reportage nelle grandi e piccole Oasi di spiritualità, avendo un occhio particolare per Pietrelcina e Piana Romana, santificate dalla presenza di Padre Pio: il nostro Santo protettore. Una Televisione web che vive ed opera senza alcun aiuto, da parte di nessuno, ma orgogliosa dello spirito di gratuità che anima i suoi membri, tutti desiderosi di annunciare Gesù Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI.
Lunedi 5 settembre 2022 comincia una nuova stagione televisiva che vede TELEBENE, sempre più distinguersi e caratterizzarsi come la Televisione Spirituale cristiana, con speciale riguardo alla Mistica cristiana, al mondo Biblico, alla Letteratura Cristiana Antica, e alla Storia del Cristianesimo, oltre al fatto che la nostra è una delle pochissime televisioni italiane a trasmettere i Video del Terra Santa News, prodotti a Gerusalemme dal Christian media center di Terra Santa. Tra l’altro, grazie alla collaborazione del filosofo e teologo don Massimiliano Del Grosso, Parroco di San Lupo (Benevento), stiamo facendo conoscere le figure significative dei Papi di questi ultimi secoli.
Vi ricordiamo che, da martedì 3 settembre 2024, pubblicheremo on line, sulle nostre pagine web, il nostro programma settimanale VIVERE LA SPERANZA, contenitore video di cultura, riflessione, ed attualità cristiana. Nella prima e seconda puntata, don Massimiliano Del Grosso ci parla di SAN PAOLO VI, al secolo Giovanni Battista Montini, e del suo Magistero profetico e profondamente Pastorale.
Questa comunicazione cristiana a 360 gradi ci muove ad operare per raggiungere tutto il mondo e proclamare la parola che non passa di Gesù Cristo: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”(Marco 16,15).
TELEBENE porta avanti tale impegno grazie anche al prezioso contributo di sacerdoti, teologi, biblisti, laici, e religiosi. E i relatori sono delle eccellenze nel campo della cultura filosofica, teologica, biblica, e spirituale. Basti pensare a insigni studiosi della Mistica, come il carmelitano padre Luigi Borriello, a studiosi di Maria di fama internazionale, come padre Salvatore Maria Perrella, a grandi studiosi dell’insegnamento dei Padri Apostolici e della Chiesa, come padre Angelo Di Berardino, padre Kolawole Chabi, padre Mario Maritano, padre Vittorino Grossi, a biblisti come don Alessandro Pilla, e a filosofi e Teologi come il don Massimiliano Del Grosso, parroco di San Lupo (BN).
Ogni anno, TELEBENE realizza reportage nelle grandi e piccole Oasi di spiritualità, avendo un occhio particolare per Pietrelcina e Piana Romana, Oasi dell'Infinito santificate dalla presenza di Padre Pio: il nostro Santo protettore.
Una Televisione web che vive ed opera senza alcun aiuto, da parte di nessuno, ma orgogliosa dello spirito di gratuità che anima i suoi membri, tutti desiderosi di annunciare Gesù Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI.
TELEBENE è l’'unica Televisione che opera senza fini di lucro, e senza alcun aiuto economico, ma solamente animata dallo spirito di servizio dei suoi collaboratori che gratuitamente hanno ricevuto e gratuitamente sono chiamati a dare.
TELEBENE è una Televisione web che ha fermamente ribadito di voler rinunciare, come scelta essenziale di tale apostolato, a ogni possibile guadagno, da qualsiasi fonte provenga, a cominciare da YouTube corp..
Oltre che del team di prestigiosi relatori, che ci permettono di aprire una finestra sul mondo della Fede, della cultura, della spiritualità, e della Bibbia, la Comunità di TELEBENE si avvale di un gruppo di collaboratori laici che rendono possibile l’annuncio di “Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI. Sono: Giuseppe Mennitto, Vittorio Mignone, Rosaria Cirelli, Angela Ricci, Enzo Quaglia, Paolo Del Prete, Antonio Aucone, Antonio Pasquino, oltre all’iniziatore di questo meraviglioso apostolato cristiano: Donato Calabrese.
Gesù nell'archeologia
Betania al di là del Giordano
Riportiamo dal Sito TERRASANTA.NET questo interessantissimo articolo relativo alla disputa sul luogo del Battesimo di Gesù: “Quale è il vero sito del Battesimo di Gesù? Quello a ovest (al-Maghtes), oppure quello est del Giordano (Wadi Kharrar)?”
Pietro Kaswalder ofm
Molti pellegrini si domandano quale valore abbia il sito del Battesimo benedetto da Papa Ratzinger nel suo recente pellegrinaggio in Terra Santa. Il sito era stato preparato in vista del Grande pellegrinaggio del 2000 fatto da papa Giovanni Paolo II. Ora lo scavo dei resti antichi e la ricostruzione delle chiese moderne sono quasi ultimati. Si tratta del luogo del battesimo nel Wadi Kharrar, a circa 7 chilometri dal Mar Morto, che si raggiunge dalla strada di Livias (Tell er-Rame) e Shunah (sud) nelle Steppe di Moab, in Giordania.
La Custodia di Terra Santa non ha luoghi santi nel Wadi Kharrar, ma propone invece il sito chiamato al-Maghtes, sulla sponda ovest del Giordano, esattamente di fronte al luogo santo del Wadi Kharrar. Ogni ultimo giovedi del mese di ottobre si celebra la pellegrinazione liturgica per commemorare il battesimo di Gesù. Ci si domanda perciò: quale è il vero sito del Battesimo di Gesù? Quello a ovest (al-Maghtes), oppure quello est del Giordano (Wadi Kharrar)?
Premesso che per alcuni secoli il Wadi Kharrar non fu agibile, perché le antichità erano andate perdute. E premesso pure che per molto tempo il pellegrinaggio al Giordano si faceva partendo da Gerico, ne deriva che l'identificazione del sito del battesimo di Gesù si era fissata sulla sponda occidentale del Giordano. Aggiungiamo ancora che il monastero del Prodromo (Qasr al-Yahud) in vita fino al 1550, e restaurato dal patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme nel 1882, era rimasto l'unica struttura antica nei pressi del Giordano. Le rovine del Prodromo, distrutto dal terremoto del 1927, hanno dimensioni enormi. Per tanto tempo, a partire dal XVI secolo, il Prodromo, cioè San Giovanni Battista, era indicato come il vero Luogo del battesimo di Gesù.
La Verità vi farà liberi
La santità di Papa Giovanni sarà ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica, ma il modo in cui ha esaminato e trattato il dossier dedicato a Padre Pio, resterà uno degli elementi più oscuri ed inspiegabili del suo Pontificato.
PAPA GIOVANNI XXIII A DIECI ANNI DALLA SUA CANONIZZAZIONE:
IL DOSSIER PADRE PIO
Restano non poche perplessità sull’operato di Giovanni XXIII. Dubbi confermati dal fatto che lui ha prestato troppo credito alla relazione di mons. Maccari, inviando anche un altro Visitatore nella persona del domenicano padre Paul-Pierre Philippe. Costui, in un giorno d’indagine, ha creduto di sapere tutto di Padre Pio, riportandone un’impressione negativa, faziosa, e offensiva, per essere vera. Eppure Papa Roncalli poteva chiedere notizie su Padre Pio a cardinali e vescovi come Montini, arcivescovo di Milano, o come Lercaro arcivescovo di Bologna. Ma non l’ha fatto, fidandosi solo dell’operato di prelati inviati dal cosiddetto “Sant’Ufficio”.
Donato Calabrese
Dieci anni sono passati dalla canonizzazione di Papa Giovanni XXXIII. Il suo è sicuramente un Pontificato illuminato, ma segnato da una storia che non lo pone in buona luce, anche se attutita notevolmente dal fatto che c’è una pagina bianca del suo operato segnata dai rapporti con Padre Pio da Pietrelcina: uno dei Santi e Mistici più straordinari della Cristianità, un gigante, un iceberg dello spirito la cui mitezza, obbedienza, e docile sottomissione alla Chiesa, pone ancora più in evidenza le “colpe” di un pontificato positivo, ma inspiegabile, proprio nel dossier dedicato al mite Agnello di Pietrelcina. E, il fatto che le biografie ufficiali su Padre Pio, pubblicate in occasione della sua beatificazione e canonizzazione accennino solo velatamente alle persecuzioni sistematicamente subite dal Santo di Pietrelcina, dimostra, oggi più che mai, come sia stato il Papa Giovanni Paolo II Magno, a rispolverare il dossier Padre Pio, dicendo al Santo Ufficio: “Lo fate voi Santo, o lo faccio io?”, mostrando chiaramente che lo stesso dossier dormiva placidamente tra i cumuli di cause di beatificazione.
Come storico di Padre Pio avevo preparato un carteggio molto più eloquente, di 11 pagine, ma per la divulgazione della verità, ho preferito sintetizzare qui le pagine più dolorose della vita del nostro Santo, legate, purtroppo, proprio al pontificato di Giovanni XXIII.
L’epilogo della Via Crucis di Padre Pio nasce molto tempo prima che Il 22 luglio del 1960 il Sant’Ufficio nomini mons. Carlo Maccari Visitatore apostolico del Convento di San Giovanni Rotondo e della Casa Sollievo della Sofferenza.
Il 28 ottobre 1958 è eletto al soglio di Pietro il cardinale Giovanni Battista Roncalli, che assume il nome di Giovanni XXIII.
Esprimendo la sua naturale deferenza per la figura del Pontefice Romano, Padre Pio augura un lungo Pontificato al novello Papa, che ricambia, a sua volta, con la benedizione apostolica.
Eppure “le due grandi figure della Chiesa Cattolica sembrano fatte per non incontrarsi e non capirsi”[1], come scriverà Alessandro Pronzato nel suo libro Padre Pio un Santo scomodo. Padre Pio non condividerà, eufemisticamente parlando, le aperture di Papa Giovanni, il quale, a sua volta, prenderà sempre più le distanze da lui. E come si vedrà in seguito, sarà proprio sotto il suo pontificato che Padre Pio subirà la persecuzione più aspra e penosa[2], come ribadirà lo stesso Pronzato.
Maccari e il suo collaboratore, don Giovanni Barberini, giungono sul Gargano la sera del 29 luglio, rendendo subito l’idea di essere prevenuti nei confronti del Frate di Pietrelcina. Lo dimostra il fatto che la prima persona interrogata è Michele De Nittis, arciprete della chiesa parrocchiale di San Giovanni Rotondo. Aveva fatto parte del gruppo che si era opposto a Padre Pio negli anni Venti e che comprendeva anche il canonico Giovanni Miscio, l’arciprete Giuseppe Prencipe, e Domenico Palladino [3].
Poi Maccari interroga alcune personalità di San Giovanni Rotondo, l’amministratore di Casa Sollievo, alcuni frati, Padre Pio e vari figli spirituali, mentre il suo collaboratore don Barberini presenzia all’apertura della posta che giunge al convento cappuccino e interroga la gente comune della località garganica.
Le prime conseguenze della Visita di Maccari e del suo degno collaboratore (Poco tempo dopo questa inchiesta, don Barberini smetterà la tonaca, N.d.A. ) sono identificabili nel divieto imposto alle donne di intrattenersi a parlare con il Padre, mentre gli uomini ricevono lo stesso diniego vedendosi rifiutare l’accesso alla sacrestia e alla terrazza del convento.
"Gesù ha reso comprensibile Dio"
(Gerhard Ebeling)