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BENEVENTO

cITTà DAI MILLE VOLTI

conoscere Gesù ed incontrarlo   "Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?". 

   Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo". Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva".(Giovanni 9,1-7)

COMMENTO

   Anche questo pannello, come il precedente, è giunto in ottimo stato fino a noi. L'artista ha distinto il miracolo in due fasi: nella prima Gesù pone un po' di fango e di saliva sugli occhi del cieco nato; nella seconda il cieco, seguendo l'invito del Maestro, va a lavarsi nella piscina di Siloe.  C'è una straordinaria somiglianza, a mio parere, tra la formella che raffigura il miracolo del cieco nato, e l'episodio analogo affrescato nella chiesa di Sant'Angelo in Formis (Capua). Nella suddetta chiesa Gesù è seguito da due discepoli che si identificano in Pietro e Giovanni evangelista. L'atteggiamento è lo stesso che troviamo nella formella bronzea della cattedrale di Benevento. Anche la vasca della piscina di Siloe, del pannello bronzeo, assomiglia molto a quella affrescata nella chiesa di Sant'Angelo. Mancano, nell'affresco, due testimoni del miracolo. Tutto questo potrebbe essere una prova evidente dell'influenza degli afreschi di Sant'Angelo i in Formis sui pannelli bronzei della cattedrale di Benevento.