Benevento città: la Storia, la Fede, l\'arte, la cultura, le tradizioni

BENEVENTO

cITTà DAI MILLE VOLTI

Vai a Telebene, la Televisione spirituale   "Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.  Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.  Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?".  Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.  Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. 

   Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno".  Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato". (Giovanni 18,1-9)

COMMENTO

   La formella rappresenta una scena evangelica attestata solamente da Giovanni evangelista.  I soldati indietreggiano e cadono davanti a Gesù, proprio mentre Lui risponde solennemente "Sono Io"  E' una chiara, evidente, attestazione della Divinità del Cristo. Infatti il termine greco "Ego eimi" (Io sono), che rievoca la Teofania del Sinai, allorché Dio si rivela col suo proprio nome a Mosè (Es. 3,14), traduce l'ebraico Io sono, contenuto nel tetragramma sacro HWHJ (JHWH=IO SONO). Quindi "Io sono" è il nome personale rivelato da Dio a Mosè. E Giovanni evangelista, che ha redatto il suo Vangelo intorno alla fine del primo secolo, intende testimoniare come già dalle ore della sua passione la Divinità di Cristo si manifesta agli uomini. Ecco perché di fronte a Gesù che dichiara la sua Divinità, i soldati indietreggiano e barcollano cadendo a terra.