San Cirillo di Gerusalemme (313/315 - 386)
Cirillo nasce a Gerusalemme, o nelle immediate vicinanze, da genitori cristiani, tra il 313 e il 315. Ordinato vescovo di Gerusalemme nell'anno 348 da Acacio, metropolita di Cesarea, di simpatie ariane, viene più volte deposto ed esiliato per lunghi anni. Cirillo partecipa attivamente al secondo Concilio Ecumenico, tenuto a Costantinopoli, riscuotendo, dai Padri conciliari, una lodevolissima testimonianza in una lettera da essi scritta a papa S.Damaso.
La sua opera di gran lunga più celebre sono le 24 Catechesi, pronunciate nel 348 o 350 per lo più nella Basilica del S.Sepolcro e pubblicate in base al resoconto stenografico stilato da un uditore. Ogni catechesi è preceduta da un titolo che ne esplicita l'argomento e dalla citazione del brano scritturistico che la precedeva nella celebrazione eucaristica. La prima è come un'introduzione in cui si sottolinea ai catecumeni l'importanza della decisione da loro presa di prepararsi a ricevere prossimamente il Battesimo. I successivi 18 sermoni sono prebattesimali e parlano del peccato, della penitenza, della fede, e illustrano il contenuto del "Simbolo battesimale", molto simile al Credo adottato dal Concilio costantinopolitano I°.
Le ultime 5 catechesi, di minore ampiezza, sono le più importanti, sono mistagogiche, ossia istruzioni rivolte nella settimana dopo Pasqua ai neo-battezzati. Trattano dei sacramenti ricevuti nella festa di Pasqua: il Battesimo, la Confermazione, l'Eucarestia, la liturgia dei fedeli. Nonostante le controverse opinioni degli studiosi, non esiste una prova che confuti con certezza l'attribuzione di queste catechesi a San Cirillo di Gerusalemme.
I testi scelti ed inseriti in questa pagina appartengono, appunto, a quattro di queste catechesi, fermo restando che da tali scritti ho recepito solo quelli chiaramente riferiti a Cristo Gesù. Ma avrei potuto inserirne tanti altri.
Per chi vuole approfondire tutta l'opera di Cirillo di Gerusalemme, segnalo qui il Sito che ha fatto da fonte a quanto scritto: http://www.monasterovirtuale.it/
Dalle «Catechesi mistagogiche di San Cirillo di Gerusalemme» (prima catechesi mistagogica, par. 3; seconda catechesi mistagogica, parr. 4-5-6-7; terza catechesi mistagogica, parr. 1-2; quarta catechesi mistagogica, parr. 1-2).
PRIMA CATECHESI MISTAGOGICA
Mosè e Cristo
3. Trasferisciti con me ora dalla cose antiche alle nuove, dal simbolo alla realtà. Lì era Mosè, da Dio mandato in Egitto, qui Cristo dal Padre mandato nel mondo. Lì per fare uscire dall'Egitto il popolo oppresso, qui perchè Cristo liberasse quelli che nel mondo sono oppressi dal peccato. Lì il sangue dell'agnello fu la deviazione dello sterminatore, qui il sangue dell'Agnello immacolato Gesù Cristo è il rifugio contro i demoni. Il tiranno inseguì l'antico popolo fino al mare, e il demonio audace, turpe e principe del male ti inseguì sino alle stesse sorgenti della salvezza. Quello fu sommerso nel mare, questo scomparve nell'acqua della salvezza.
SECONDA CATECHESI MISTAGOGICA
Morte e vita
4. Dopo per mano siete stati condotti alla santa piscina del divino battesimo come il Cristo dalla croce alla tomba che vi è davanti. Ognuno è stato interrogato se crede nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Avete fatto la confessione salutare e vi siete immersi per tre volte nell'acqua e di nuovo siete risaliti simboleggiando la sepoltura di tre giorni del Cristo. Come il nostro Salvatore passò tre giorni e tre notti nel cuore della terra, così anche voi con la prima emersione avete imitato il primo giorno del Cristo sottoterra e nella immersione la notte. Colui che è nella notte più non vede e chi, invece, è nel giorno vive la luce, così nella immersione, come nella notte, nulla vedete, ma nella emersione di nuovo vi trovate come nel giorno. Nello stesso tempo siete morti e rigenerati. Quest'acqua salutare fu la vostra tomba e la vostra madre. Ciò che disse Salomone per altre cose si può adattare a voi. Nel passo infatti disse: «C'è il tempo di nascere e il tempo di morire». Per voi l'inverso: il tempo di morire è il tempo di nascere. Un solo tempo ha conseguito le due cose: la vostra nascita ha coinciso con la morte. La realtà della salvezza 5. O cosa strana e paradossale! Non siamo veramente morti, né veramente seppelliti, né veramente crocifissi e risuscitati, ma l'imitazione in immagine è salvezza nella realtà. Il Cristo è stato realmente crocifisso, realmente seppellito e realmente è risorto. Ogni grazia ci è stata elargita perché partecipando alle sue sofferenze lo imitiamo guadagnando in realtà la salvezza. O misericordia senza misura! Cristo ha ricevuto i chiodi nelle sue mani pure ed ha sofferto; a me, invece, senza soffrire e penare, per la partecipazione è donata la salvezza. Una stessa pianta 7. Sappiamo dunque che quanto Cristo sopportò, l'ha sofferto in realtà e non in apparenza per noi e per la nostra salvezza, e noi diveniamo partecipi della sua passione. Paolo lo proclama con tutta franchezza: «Se siamo divenuti una stessa pianta con lui per la somiglianza nella sua morte, lo saremo anche per la resurrezione». Ben detto: «una stessa pianta». Qui fu piantata la vera vigna e noi, per la partecipazione al battesimo della morte, siamo divenuti una stessa pianta con lui. Approfondisci con molta attenzione le parole dell'Apostolo. Non dice: se siamo divenuti una medesima pianta con lui per la morte, ma per la somiglianza alla sua morte. In realtà in Cristo c'è stata la morte vera, l'anima si è separata dal corpo, la sua sepoltura fu vera e il suo santo corpo fu avvolto in un lenzuolo puro. In lui tutto è veramente avvenuto. Per noi è solo una somiglianza di morte e di sofferenze, ma per la salvezza non è somiglianza, ma verità.
TERZA CATECHESI MISTAGOGICA
L'unzione
1. Battezzati nel Cristo e di Lui rivestiti siete divenuti conformi al Figlio di Dio. Infatti Dio che ci ha predestinati all'adozione a figli, ci ha resi conformi al corpo glorioso di Cristo. Ormai divenuti partecipi di Cristo, siete naturalmente chiamati Cristi. Di voi dice il Signore: «Non toccate i miei Cristi». Siete divenuti Cristi ricevendo il sigillo dello Spirito Santo. Tutto si è compiuto in voi figuratamente, poiché siete le immagini di Cristo. Egli dopo che fu battezzato nel fiume Giordano e comunicò alle acque il contatto della sua divinità, ne risalì e su di lui scese lo Spirito Santo nel suo essere. Il simile si posava sul simile. Anche per voi ugualmente quando siete saliti dalla piscina delle sacre acque, fu conferito il crisma, il quale è figura di Colui che unse il Cristo. È lo Spirito Santo di cui il beato Isaia nella profezia parla in persona del Signore: «Lo Spirito del Signore è su di me. Per questo mi ha unto, per mandarmi ad evangelizzare i poveri». L'unzione dello Spirito Santo 2. Cristo non fu unto di olio o di profumo materiale dall'uomo, ma dal Padre, avendolo designato Salvatore di tutto il mondo, lo unse di Spirito Santo, come Pietro disse: «Dio unse Gesù di Nazaret di Spirito Santo». Il profeta David esclamava: «Il tuo trono, o Dio, è per i secoli dei secoli. Lo scettro di giustizia è lo scettro del tuo regno. Tu hai amato la giustizia e odiato l'iniquità. Per questo Dio, il tuo Dio, ti ha unto dell'olio di letizia sopra i tuoi eguali». Come il Cristo fu veramente crocifisso e sepolto e risuscitò, anche voi, per il battesimo, in similitudine siete stati degni di essere con lui crocifissi, sepolti e resuscitati. Così per il crisma. Egli è stato unto dell'olio spirituale di esultazione, cioè dello Spirito Santo chiamato olio di esultazione perché è l'autore della gioia spirituale. Voi siete stati unti di balsamo divenendo partecipi e compagni di Cristo.
QUARTA CATECHESI MISTAGOGICA
L'eucarestia 1.
Questa istruzione del beato Paolo vi rende pienamente consapevoli dei divini misteri di cui siete considerati degni, divenuti un solo corpo e un solo sangue con Gesù Cristo. Ora egli ha proclamato: «Nella notte in cui nostro Signore Gesù Cristo fu tradito, prese il pane e dopo aver reso grazie lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie disse: Prendete e bevete, questo è il mio sangue». Gesù stesso si è manifestato dicendo del pane: «Questo è il mio corpo». Chi avrebbe ora il coraggio di dubitarne? Egli stesso l'ha dichiarato dicendo: «Questo è il mio sangue». Chi lo metterebbe in dubbio dicendo che non è il suo sangue? Le nozze di Cana 2. Egli di sua volontà una volta cambiò a Cana di Galilea l'acqua in vino, e non è degno di fede se muta il vino in sangue? Invitato alle nozze fisiche fece questo miracolo strepitoso. E noi non lo confesseremo molto più, avendo dato ai figli dello sposo la gioia del suo corpo e del suo sangue?
Fonte
http://www.monasterovirtuale.it/s_cirillo.html