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Nazareth: la Basilica dell'Annunciazione

Antica casa di Nazareth   Scavando l'aerea a Nazaret, e precisamente nella zona archeologica dove, secondo la tradizione, era ubicata la casa di Maria, la futura madre di Gesù, gli archeologi francescani non solo portarono alla luce i differenti monumenti che erano stati costruiti in questi secoli, ma ebbero anche il privilegio di verificare attentamente la venerazione ininterrotta che i cristiani nutrivano gelosamente, lungo i secoli, attorno ai luoghi santi. 

   Gli scavi rivelarono non solo la santità del luogo, ma anche quelle che erano le rovine dell'antico villaggio di Nazaret, con i suoi silos, le cisterne ed altre caverne utilizzate per abitazioni. Il battistero esterno alla Basilica dell'Annunciazione, situato sulla piattaforma edificata per proteggere i resti dell'antico villaggio di Nazaret Raffigurazione dei vari edifici costruiti su questi luoghi santi durante i secoli 

    Studiando i diversi strati archeologici edificati, in epoche successive, attorno alla grotta, gli archeologi riuscirono a leggere ed interpretare la Storia del luogo sacro. 

   Dopo aver rimosso la Chiesa, costruita dai Francescani nel 1730, gli archeologi francescani, portarono completamente alla luce le rovine Le immagini colorate raffigurano le lienee delle Chiese costruite quidella magnifica basilica crociata. La chiesa dell'Annunciazione è situata sull'estremo lato meridionale dell'antico villaggio di Nazaret. Avendo esaminato il sito occupato dalla chiesa costruita nel 1730, gli archeologi riuscirono ad identificare i lineamenti della basilica crociata. Nella navata settentrionale i Crociati avevano lasciato l'elevazione rocciosa della grotta e tra due pilastri avevano costruito una scalinata al sacrario. 

    Gli scavi del 1955 rivelarono i contorni della chiesa bizantina. Orientata come quella dei crociati, essa avava tre navate, con un convento a sud ed un atrio a ovest. Era lunga quaranta metri . Scavando sotto la costruzione Bizantina gli archeologi di francescani trovarono pietre ricoperte di segni ed iscrizioni che certamente formarono parte di un edificio preesistente sul luogo. 

   I resti trovati sotto la costruzione bizantina orientarono gli archeologi francescani a concludere che prima di questo periodo i Cristiani già avevano costruito un luogo di venerazione su questo sito. Inoltre, gli scavi rivelarono anche una fonte battesimale con un pavimento di mosaico, ed una scaletta composta di sette scalini che conduceva giù nella grotta. 

  Ad ovest della grotta dell’annuncio venne alla luce un'altra caverna trasformata in un luogo devozionale. La grotta cappella del diacono Conone situata ad ovest della grotta dell’Annunciazione Questa grotta, nota come quella del diacono Conon (dal nome scritto in un mosaico trovato qui), non solo contiene dei graffiti sulle La grotta di Conone, ultimo parente di Gesùsue mura, ma anche intonaci decorati. Quattro o sei strati di intonaco coprono queste mura. Nel terzo strato di intonaco gli archeologi hanno trovato una moneta risalente alla metà del IV secolo. Gli intonaci sottostanti hanno permesso di risalire indietro nel tempo, fino alle prime costruzioni del sito, sempre precedenti alla metà del quarto secolo dell'era cristiana. 

   I muri intonacati e decorati con fiori e piante vennero identificati, dagli archeologi, padre Bagatti e padre Testa, come una rappresentazione allegorica del paradiso, in questo caso di un anonimo martire venerato qui. Una grande iscrizione incisa sul muro, dipinta di rosso, così riporta: "Signore, Cristo, aiuta il tuo servo Valeria...[o la tua serva Valeria…, n.d.a.] e dona la palma del martirio... Amen". Gli Altri graffiti mostrano testimonianze del culto cristiano antecedente al periodo crociato. Su uno di essi sta scritto: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio aiuta Geno ed Elpisius, Achille Elpidius, Paul Antonis.. servitori di Gesù". Il mosaico del diacono Conon trovato sul pavimento della piccola grotta ad ovest di quella dell’Annunciazione. Inoltre, elementi architettonici e decorazioni fanno pensare alla costruzione di un edificio "pubblico" che gli archeologi identificano con una chiesa-sinagoga. Fra questi resti architettonici gli archeologi trovarono vari graffiti, fra i quali, uno di speciale interesse . Xe Maria: la più antica invocazione a MariaGraffito sulla base di una colonna apparvero i caratteri in greco di XE MAPIA (abbreviazione di Ch(air)e Maria), che significa "Rallegrati Maria, Ave Maria".

   Richiamando il saluto dell'angelo alla Vergine, questa iscrizione appare come la più antica del suo genere tra quelle da noi conosciute. Essa risale a prima del Concilio di Efeso (431) dove la devozione a Maria ricevette il suo primo impulso universale. 

   Altri graffiti, tutti gelosamente conservati presso l'adiacente museo, confermano la natura Mariana del luogo santo. Un graffito in armeno riporta queste parole: "bella ragazza" (riferite a Maria) ed un altro in greco si legge: "sul santo luogodi M(ary) io ho scritto. 

   "Quindi la scoperta di questo importantissimo graffito, unita all'intenzione di volere costruire in epoche diverse delle chiese nello stesso medesimo luogo dove è venerata la grotta dell'Annunciazione, nel rispetto delle vestigia più antiche, e la scoperta di La casa di Maria. Qui l'angelo annuncia la nascita del Figlio di Dioarredi ed oggetti di vita familiare oltre che vasche battesimali, disegni ed invocazioni varie, sono un'evidente dimostrazione che in questa grotta, in questa Casa, è avvenuto qualcosa di straordinario e sublime. 

  Qui, dove i monti di Galilea stanno per congiungersi con la dolcissima e fertile pianura di Esdrelon o Izreel, Il Figlio di Dio si incarna nel seno di Maria"(Donato Calabrese). 

   I bizantini costruirono una chiesa sul luogo, con un asse ovest-est, con tre corridoi ed un portico (l'atrio). Al sud c'era una piccola residenza. Il corridoio centrale misurava esternamente 19.60 metri ed aveva una larghezza di 8 m.. 

   Questo edificio rimase in uso dal sesto al dodicesimo secolo, sebbene fosse danneggiato e riparato più volte. Scomparve definitivamente solo quando i Crociati lo sostituirono con un'altra chiesa, allo stesso modo in cui era stato costruito in sostituzione della prima struttura giudeo-cristiana. 

   L'abate russo Daniel che fece un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1106-1107, trovò a Nazareth "una grande, alta chiesa con tre altari." Si tratta della magnifica basilica Crociata, eretta da Tancredi, principe di Galilea, che la dotò anche dei belli, costosi ornamenti, come notò, in seguito, Guglielmo di Tiro (1096-1184) . Questo edificio seguì le linee della struttura Bizantina ma era di proporzioni molto più ampie. Era lungo 76 metri ed alto 30 metri. Infatti, era più grande della basilica moderna. Resti della basilica crociata 


 Fonte: Franciscan Cyberspot